I libri di questa puntata:
- (ancora) La custode di libri, Sophie Divry, Editore Einaudi – Dedico questo libro a tutti i bibliotecari. Al certosino e appassionato lavoro della catalogazione dei libri. E lunga vita alle Biblioteche Pubbliche!
- Godetevi la corsa, Irvin Welsh, Guanda, 2015
- Ogni contatto lascia una traccia, Elanor Dymott, Einaudi, 2012
Le musiche di questa puntata:
- Anthony Braxton & Brandon Evans, Elliptical Axis 15, (recording session), May 19th 2000 [part 4]
- Anthony Braxton, You Stepped Out Of a Dream
- Benny Carter, The nearness of you, 1960, la nostra nuova sigla!
- Jean-Marc Vivenza, Mécanismes Opérants
- Vivenza, Détermination Bruitiste Concrete, Real Industrial, 1985
- Anthony Braxton, Creative Orchestra Music, 1976, Comp. 55

Omaggio al polistrumentista Braxton – L’uso materico superlativo delle ance di questo artista da decenni ha rinnovato la divulgazione musicologica e artistica di una musica chiamata jazz nel mondo.

Omaggio a Jean-Marc Vivenza – Nato nel 1957, francese, filosofo, scrittore e musicologo. ‘Il mio impegno musicale ed artistico, in primo luogo, ha in effetti radici nella rivendicazione di una sorta di eredità dei concetti espressi da Luigi Russolo ne ‘L’arte dei rumori’, pubblicato nel 1913, testo in cui l’idea di bruitisme era chiaramente esposta’.
La sua produzione consiste in tre cassette, con tirature limitate a 50 esemplari, pubblicate nell’83 ma con registrazioni che iniziano nell’81: trilogia riportata alla luce da Rotorelief: “Modes Réels Collectifs”, “Réalité De L’Automation Directe”, “Veriti Plastici”.
“E’ dalla realtà che dobbiamo partire, per questo mi piace ricordare l’affermazione di Hegel che il vero e unico maestro è la realtà. Il bruitisme è l’esperienza concreta di ciò che è, della realtà del mondo, non può essere utilizzato come fosse musica da camera, che invece si distingue come manifestazione di soggettività. Frequentemente coloro che sono definiti, a torto, industriali o rumoristi, usano come pretesto una struttura sonora satura e inascoltabile, in modo da trasmettere nevrosi e malessere. Il bruitisme, al contrario, è un’apertura al mondo, una disposizione accogliente verso le forze della vita, non un atteggiamento malsano di rigetto.